I buoni pasto sono ad oggi offerti in duplice modalità: cartacei, e quindi tradizionali, o elettronici. Ecco come funzionano, quali sono le differenze fra le due tipologie e – in definitiva – qual è il mezzo di pagamento più conveniente
I buoni pasto sono strumenti di welfare molto popolari e diffusi – da diversi decenni – in tutte le aziende e in molte pubbliche amministrazioni italiane. Tradizionalmente il buono pasto si presentava come un blocchetto con un numero variabile di voucher. Questi, in base al relativo valore, andavano staccati e corrisposti alla cassa del supermercato o dell’esercizio commerciale prescelto.
Negli ultimi anni si è invece cercato – contemporaneamente con l’affermazione di strumenti digitali ed elettronici – di indurre aziende e dipendenti a richiedere e utilizzare buoni elettronici. Il principio alla base è il medesimo: cambia solo il supporto. Nel primo caso viene utilizzato il tradizionale blocchetto, nel secondo – invece – si ricorre a una card con chip.
In genere sui buoni pasto elettronici è riportato il nome del titolare, la ragione sociale dell’azienda e il numero di conto. Le card vanno semplicemente inserite nei POS configurati per accettare questo tipo di pagamento.
Buoni cartacei ed elettronici: pro e contro
Attualmente i buoni elettronici risultano decisamente più convenienti per diverse ragioni. Il decreto interministeriale 122 del 2017 ha stabilito come – a prescindere dal valore del buono – sia possibile utilizzare unicamente 8 voucher in una singola transazione. A partire dal 2020, vista una misura della Legge di Bilancio, è stato stabilito come – per accedere a diversi vantaggi fiscali – i buoni cartacei dovessero avere un tetto di quattro euro, duplicato in caso di buoni elettronici.
Calcolatrice alla mano: su base mensile il dipendente che ha buoni pasto tradizionali potrà spendere solo 4 euro al giorno per 20 giorni lavorativi, quindi 80 euro al mese per fare la spesa o pagare al ristorante ; chi è in possesso di buoni elettronici potrà spendere esattamente il doppio, fino a 160 euro. Da questo punto di vista, quindi, risulta essere molto più conveniente la modalità di erogazione elettronica.
Un’app per monitorare il saldo, ricariche a distanza e acquisti online
In pochi anni, dunque, i buoni digitali hanno decisamente conquistato il mercato. La ragione non è da rintracciarsi solo nei vantaggi fiscali, ma anche nella praticità d’uso. La ricarica mensile del saldo può essere fatta da remoto, limitando lungaggini logistiche e burocratiche. Si potrà, poi, consultare la propria posizione direttamente dall’app del circuito che contiene una sezione dedicata al saldo e una alle transazioni recenti.
Grazie alle app di ultima generazione è diventato possibile anche fare la spesa online o acquistare cibo tramite il delivery. In tal caso basterà inserire sul sito o sull’app degli esercenti convenzionati, un codice alfanumerico generato dalla piattaforma. Si potrà godere dunque una pausa pranzo diversa sfruttando i benefici che la propria azienda mette a disposizione.
Ultimo vantaggio di ordine pratico risiede nella sospendibilità dei buoni: la tessera elettronica, in caso di smarrimento, può essere bloccata, salvaguardando il proprio saldo da uso improprio. Tale possibilità, invece, non è contemplata con i classici buoni cartacei. Nel complesso, dunque, i buoni pasto erogati secondo modalità digitali risultano decisamente più convenienti.